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Oasi di Otranto

Il mio primo viaggio nel Salento

In questo racconto vi farò rivivere il mio primo viaggio nel Salento, la punta più sud del tacco d’Italia tra mar Ionio, Mediterraneo e Adriatico.

Organizzazione e programma del viaggio nel Salento

Sulla mia mappa dei luoghi visitati c’era un grande vuoto nella zona della provincia di Lecce. Infatti la zona più a sud della Puglia in cui ero sceso prima d’ora era ad Ostuni.

Per questo viaggio in compagnia, per gli spostamenti abbiamo usato soltanto mezzi pubblici. Da quanto letto su internet, senza una macchina sarebbe stato difficile muoversi, invece devo dire che comunque siamo riusciti a visitare tutte le mete principali.

La durata iniziale prevista per il viaggio era di 3 giorni, ma per non fare poi un intero pomeriggio di viaggio di ritorno, abbiamo prolungato di un altro giorno con soste finali a Brindisi e Bari che non fanno parte del Salento.

GIORNO 1

Nardò e Gallipoli

Saremmo dovuti arrivare a Bari centrale alle 8:00 e poi prendere il treno per Lecce un’ora dopo, ma siccome siamo arrivati prima abbiamo preso il SALENTO LINE 4391 di Trenitalia che in 1h e 54 minuti ci ha portato a Lecce. I treni regionali che collegano Bari a Lecce sono infatti denominati “SALENTO LINE”.

Da Lecce, il treno regionale successivo della compagnia Ferrovie del Sud Est (FSE) ci avrebbe portato a Gallipoli in 1h e 45min, ma era in ritardo, infatti pur essendo Lecce il capolinea, comunque i treni fanno in continuo andata a ritorno.

Dalla stazione di Lecce in giù, Ferrovie del Sud Est è l’unica ad offrire servizio passeggeri, non ci sono treni di Trenitalia. Inoltre, Lecce è l’ultima delle stazioni in cui arriva la linea elettrica per i treni. Tutti i collegamenti da Lecce alle varie destinazioni del Salento sono effettuati con treni a diesel.

Ed il primo treno che ci capita è proprio un vecchio treno, che oltre ad essere molto rumoroso è normale sentire la puzza del fumo, tuttavia i sedili sono comodi.

Essendo in anticipo rispetto al programma abbiamo deciso di scendere a Nardò di cui abbiamo visitato il centro e pranzato.

Il mio pranzo per questo primo giorno è stato una pinsa artigianale con burratina affumicata e capocollo affettato. Porzione molto abbondante, impasto croccante e saporito.

Siamo tornati in stazione per aspettare il treno per Gallipoli.

Arrivati a Gallipoli ci siamo diretti verso il lungomare dove abbiamo trovato tutta la costa rocciosa, scalfita dalle onde e gli schizzi d’acqua. Proseguendo abbiamo incrociato qualche giostra e qualche chiosco, fino ad arrivare alle spiagge, privatizzate per la maggior parte. Visto il prezzo di un ombrellone per una mezza giornata abbiamo deciso di rimandare il bagno e ci siamo fatti un giro nel paese, passando poi per la fontana col delfino e raggiungendo il corso del centro città con i suoi negozi e bar.

Dopo una sosta a prendere il sole sulla scogliera, ci siamo rivolti verso il porto ed il castello dove l’enorme parcheggio di auto proprio ai piedi del castello contrasta la maestosità del castello medievale. Nel castello abbiamo trovato i negozietti di souvenir ed altrettanti anche lungo il passaggio pedonale sotto il ponte.

Se c’è una cosa che abbiamo notato è come mentre cammini per strada vieni continuamente avvicinato da ragazzi che vogliono venderti il biglietto di ingresso per la discoteca per cui lavorano.

Gallipoli infatti è da considerarsi nota per l’enorme pubblico che affolla le varie discoteche serali, per la vita notturna e tutto ciò che ne deriva…

La stragrande maggioranza dei palazzi sono li per essere affittati durante il periodo estivo quando ogni minimo angoletto, scantinato, soffitto viene messo in affitto per i tanti giovani che popolano l’estate di Gallipoli.

Mangiato qualcosa per strada, riprendiamo il treno per tornare a Lecce. Per questa prima notte abbiamo dormito in all’affittacamere Little Idomeneo.

GIORNO 2

Lecce, Otranto e Tricase

Dopo una bella colazione in casa, siamo usciti a fare un giro per la città di Lecce, passando per i vari vicoli fino ad arrivare al centro storico con il suo anfiteatro e poi il teatro.

Per chi è interessato, c’è un importante museo ferroviario a Lecce, che però per questa volta non ho avuto modo di visitare, ma se dovessi tornare mi farebbe piacere farci un giro.

Ritorniamo alla stazione di Lecce per prendere il treno per Otranto.

Carina la stazione di Otranto: un terminal con due soli binari immersi nel verde. Da qui abbiamo proseguito a piedi fino a raggiungere il lungomare… dove praticamente abbiamo trovato tutti lidi, pieni!

Il mare di Otranto mi ha colpito davvero tanto, acqua chiarissima, bassa e punti dove le rocce creano delle piccole oasi naturali. Bello davvero.

Seppur non siamo riusciti a trovare un posto ai lidi del centro, siamo andati un po’ più a nord dove abbiamo trovato un grande lido con un prezzo concorrenziale, ben attrezzato. E così ci siamo fatti qualche bagno nelle bellissime acque di Otranto.

A sera, mentre il lungomare si iniziava ad affollare e prima di ripartire abbiamo fatto un giro tra i negozi di souvenir.

Preso il treno, destinazione Tricase. Non ci aspettavamo niente da questa città, tuttavia durante il viaggio avevo scoperto che proprio quella sera c’era la festa patronale. Coincidenza vuole infatti che ci siamo trovati proprio nella serata della festa patronale e quando per raggiungere l’affittacamere che ci avrebbe ospitato per la notte abbiamo visto tutte quelle vetrine luminose, luci a festa e gente, siamo rimasti davvero sorpresi.

Così abbiamo passato la serata nell’affollatissima festa di Tricase tra bancarelle e il concerto bandistico.

GIORNO 3

Santa Maria di Leuca e Maglie

Facciamo una veloce colazione in un bar di Tricase con dei buoni sconto che ci aveva dato la proprietaria del B&B e poi partiamo per cercare la fermata del bus.

Per raggiungere Santa Maria di Leuca infatti, l’itinerario prevedeva di prendere il bus della linea 107 della S.E.A.T.. Non avevamo biglietti e al tabacchino ci hanno detto di andare in agenzia che però era chiusa. Per consultare orari, fermate e biglietti ho utilizzato il sito della Co.Tra.P..

Se pur con qualche minuto di ritardo, alla fine si è fermato un mini bus alla fermata dove stavamo aspettando, così come indicato su Google Maps.

Lungo la strada, mentre attraversiamo altri paesi e frazioni, scopriamo che a Santa Maria di Leuca c’è la festa e quindi l’autobus, oltre la fermata del santuario non sarebbe potuto andare, il restante tratto fino al molo lo avremmo fatto a piedi.

Arrivati sul lungo mare, nella zona del porto, ci troviamo di fronte ad una marea di compagnie di escursioni, ci tocca trovare quella che avevamo prenotato noi. Ci fanno attendere mezz’ora più del previsto prima di salire sulla barca con altre persone e partire: prima verso oriente, all’incrocio tra l’Adriatico e lo Ionio, vedendo da lontano le varie grotte. Non è consentito avvicinarsi troppo.

Curioso come ad un certo punto mi arriva l’SMS “Benvenuto in Grecia”.

Ad un certo punto ci siamo fermati con la barca e ci siamo tuffati in mare, nuotando nelle grotte. Un’esperienza bellissima ed indimenticabile.

E dopo aver fatto due giri a nuoto tra le grotte comunicanti, sono risalito sulla barca che ci avrebbe riportato al molo e l’escursione sarebbe finita.

Giunta ora di pranzo abbiamo cercato dove mangiare. Non c’è molta scelta. Mi sono fermato in un ristorante il cui interno sembra di stare in una barca, ma io ho mangiato praticamente all’esterno, quasi sulla spiaggia.

Un ultimo giro per il lungomare di Santa Maria di Leuca e mentre il cielo iniziava ad annuvolarsi era giunto il momento di andare a cercare di prendere un autobus e continuare il nostro viaggio.

Sempre a causa del divieto del giorno per gli autobus di scendere fino al lungomare, abbiamo dovuto fare una faticosa salita a bordo strada senza marciapiedi.

Abbiamo preso il primo autobus che abbiamo trovato e che non era la compagnia che avremmo dovuto prendere secondo il programma. abbiamo pagato il biglietto e ci siamo fatti accompagnare a Maglie, con l’idea ci fosse stato qualcosa da visitare. L’autista è stato un tipo fenomenale: tutto il viaggio a parlarci, oltre che a Maglie era appena ieri finita la festa, ci ha raccontato la visione degli abitanti del luogo rispetto ai turisti. Ci ha ironicamente detto di non far venire altri turisti non perché non sia bello, ma perché non vogliono essere contaminati e diventare solo località turistiche. Vedi Gallipoli: puro business e malavita, sovraffollata d’estate e deserta nelle altre stagioni.

Giunti a Maglie, troviamo una città dal colore della pietra chiara, tutto chiuso, perfino la stazione. Ci fermiamo a prendere un gelato in un bar della piazza e poi andiamo a prendere il treno per il ritorno verso Lecce.

Il nostro viaggio è proseguito con una notte a Brindisi – un delirio l’hotel in cui siamo stati – ma non male il centro città.

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1 Commento

  1. ioana

    Bel articolo e belle foto.

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