Quando novembre è alle porte, nella città dell’olio, tutti i cittadini di Rapolla sono tenuti ad onorare il tradizionale periodo della raccolta delle olive.

Quasi ogni famiglia ha il suo appezzamento di terra, l’uliveto con almeno una decina di “piedi d’ulivo”.

Per i molti lavoratori del vicino stabilimento industriale automobilistico FCA di Melfi è il momento di sfruttare un po’ le ferie per poter andare nella campagna di famiglia per la raccolta.

Olive
Ulivo

La raccolta delle olive avviene tra gli ultimi giorni di ottobre e le prime settimane di novembre, ma non sempre il raccolto è lo stesso: ci sono anni in cui gli alberi sono piu carichi e altri anni meno invece, ci sono anni in cui le olive sono piu grandi e verdi e altri in cui sono piu nere e piccole.

Diciamo la verità che alla maggiorparte dei giovani della nuove generazioni non piace e non interessa nemmeno andare in campagna a raccogliere le olive. Mentre, invece c’e chi in questo periodo si fa pagare dai proprietari terrieri per andare a raccogliere le olive al posto loro.

Per chi invece vive di solito in città e non è mai stato in campagna, può vedere questo momento come qualcosa di caratteristico e tradizionale che riunisce le famiglie in campagna, oppure come un dovere contadino dei possessori terrieri.

Una zona ricca di uliveti è ad esempio “Piano di croce”, alle spalle del cimitero e della cooperativa “Rapolla Fiorente”.

Cabina guida Piaggio Ape

Con tre ruote come gli Ape della Piaggio, motori agricoli o utilitarie ci si reca in campagna muniti di reti, sacchetti o cassette, rastrelli o moderni abbacchiatori.

Di solito ci si porta anche qualcosa per fare uno spuntino, un pic-nic nella pausa pranzo (seduti sul cassone del mezzo) come della pizza fresca di giornata comprato ai forni del paese, o dei panini e della frutta.

Raccolta olive
Raccolta olive

Le grandi reti colorate (verdi, blu, gialle o anche rosse) si stendono attorno agli alberi degli ulivi. Si appoggiano le scale ai grandi rami degli alberi per poter arrivare più in alto, mentre chi non se la sente di salire in alto, ci sono i rami bassi e quelli più interni, detti “sotto-rami”.

Con il rastrello quindi, o con le mani, si lasciano cadere le olive sulla rete. Quando si è certi di aver raccolto tutti i frutti dell’albero, si iniziano a raccogliere le reti per far accumulare le olive tutte in un punto, così da poterle versare nel secchio, per comodità, e poi nei sacchetti che possono contenere quantità più grandi.

Si continua così di albero in albero, alla fine si piegano le reti e si raccolgono i sacchetti pieni eventualmente lasciati durante il percorso.

Sacco di olive

Le olive vengono pesate a quintali. Quest’anno non è stato un anno molto vigoroso, anche se alcune piante erano più piene di altre.

A questo punto le olive si possono portare o al vecchio frantoio dove da quelle che porti si ottiene il tuo olio, oppure in cooperativa dove in base alla quantità che porti ti viene riconosciuto un corrispettivo, ma le olive vengono mischiate tutte insieme con gli altri e chiunque può poi comprare l’olio extravergine di olive che ne è uscito fuori dopo tutta la lavorazione.

La lavorazione consiste sostanzialmente nella separazione delle foglie, lavaggio e pestatura con enormi pietre e separazione dall’acqua. L’olio è più leggero dell’acqua e si stratifica sopra, così l’acqua che rimane sotto viene rimossa. La Cooperativa Rapolla Fiorente vende l’olio extravergine d’oliva locale in lattine da 5 litri.

Cumulo di olive
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