L’organizzazione del viaggio

Avevo in programma questo viaggio già dall’anno scorso quando però consultando gli orari dei voli da Bari e da Fiumicino per Londra, usciva fuori il problema che arrivavo in tarda notte e poi prendere i mezzi a quell’ora sarebbe stato un problema.

Quest’anno mi sono organizzato bene con il mio amico italiano, nonché mio CTO, che abita a Towcester e abbiamo organizzato il tutto in maniera più semplice possibile: Prima cosa ho acquistato il biglietto aereo da Napoli Capodichino, pagando circa 150€ andata e soli 30€ ritorno; mentre lui ha poi prenotato il taxi in base agli orari previsti di arrivo dell’aereo e intanto io ho trovato il modo di raggiungere l’aeroporto di Napoli. Purtroppo il volo partiva troppo presto per andarci con il treno, così ho subito optato per l’autobus che parte da sotto casa praticamente!

Insomma per come ho organizzato il viaggio, con soli due cambi all’andata e due al ritorno, sono partito da sotto casa e arrivato davanti casa del mio amico, per un costo totale di circa 330€ andata e ritorno. Si può spendere molto di meno, soprattutto utilizzando i mezzi anziché farsi circa 70Km di taxi ad andare e altrettanti a tornare, ma io ho preferito il confort!

Ho viaggiato quindi con il mio itinerario che mi ero fatto, dettagliato di orari, mezzi, indirizzi, costi eccetera.

Per stare più tranquillo anche all’interno dell’aeroporto ho usufruito del servizio di assistenza speciale che nonostante qualche pecca di disorganizzazione ha comunque fatto il suo lavoro.
Nell’attesa al gate ho conosciuto gente che fa spesso andata/ritorno Italia-Londra.

A bordo ho conosciuto la mia assistente di volo personale che mi ha spiegato tutte le procedure di sicurezza che in realtà già conosco.

Intanto ho avuto modo di apprezzare le differenze tra le compagnie aeree low-cost WizzAir, con cui avevo fatto il viaggio in Ungheria, e la Easyjet, compagnia britannica.

Il viaggio in aereo iniziava a durare più del previsto per cui ho deciso di fare uno spuntino, alla fine non sono così esagerati i prezzi a bordo rispetto a quegli dell’aeroporto!

Il primo impatto con l’assistenza a Luton non è stato il massimo, soprattutto dopo aver scoperto che non poteva accompagnarmi oltre un certo punto, quindi poi me ne sono andato da solo fino all’uscita dove ho chiamato il mio amico tassista per avvisarlo del mio arrivo e del punto di incontro.

Quando ho poi incontrato il mio amico, era giunto il momento di iniziare a parlare solo inglese dal momento che lui non conosce ancora l’italiano, ci siamo girati l’aeroporto per arrivare al parcheggio.

Intanto avevo realizzato il perché il viaggio sembrava durato di più del previsto: secondo gli orari del biglietto dalle 10 alle 12 sarebbero due ore, ma in realtà le 12 UK sono le 13 italiane, quindi il viaggio dura 3 ore e si sentono!

La prima “figuraccia” che gli italiani fanno quando devono entrare in macchina in UK è entrare istintivamente dalla portiera destra: In Inghilterra la guida è al contrario e cioè il guidatore sta a destra, l’ospite a sinistra, mentre in strada la corsia di andata è a sinistra, quella di ritorno a destra.

Oltre ad essere così strano, in realtà è anche pericoloso quando si è a piedi se si è abituati a vedere dal lato opposto. Quando sono entrato in macchina ed io ero a sinistra del mio tassista, ero incredulo di come fosse possibile una cosa del genere, è troppo strana.

A parte l’autostrada, quando si entra poi nei centri abitati si può apprezzare un’ulteriore differenza con l’Italia: le case tutte di mattoni, così progettate sicuramente per proteggersi dal freddo invernale.
Sembra di essere in un altro mondo!


 

Pace e tranquillità a Towcester

Giunto a casa del mio amico, l’esterno è esattamente come avevo visto su Google Maps Street View, ma a questo punto ero molto curioso di capire l’interno. Regola numero 1: Le scarpe si lasciano vicino la porta e sulla moquette si cammina scalzi; anche se in cucina al posto della moquette c’è il pavimento in legno. Comunque vengono utilizzati tutti materiali che possano mantenere caldo anche durante i periodi più freddi.

Camminare scalzi è una cosa stranissima, sarà perché a casa con le piastrelle fredde non è consentito, ma anche per un fatto di sicurezza, qualcosa di appuntito a terra può far male, oltre che di igiene; le ciabatte proteggono anche se a terra è eventualmente bagnato, e le calze non si consumano.

Diciamo che per quanto ci si possa sentire più liberi non sono molto favorevole ad andare scalzi in casa.

A parte questo, nei primi giorni della mia vacanza abbiamo aspettato altri amici dalle altre parti dell’Inghilterra per il mega party di tre giorni. Intanto ho avuto modo di scoprire tante cose sul modo di pensare degli inglesi.

Siamo anche usciti a fare la spese in un supermercato di Towcester, tanto per farsi anche un giro nel paesetto tranquillo. Tutte quelle casette bianche e rosso mattone sono belle a mio parere

Non manca assolutamente la natura, infatti siamo andati a fare sosta ben due volte in un parco dove raccolgono il fieno, circondati da alberi, vicinissimo al centro abitato.
Un party tranquillo in compagnia di amici sempre sorridenti, dove l’unica regola è stare bene!
Ho avuto modo di capire e scoprire molte cose sull’inglese tipico e la vita in Inghilterra.
Alcune serate poi sono state l’occasione per assaggiare piatti di cucine diverse come quella indiana, quella giapponese e per dirla tutta anche quella siciliana con squisiti arancini!

 

Cultura e mentalità inglese

Da quello che mi è parso di capire la vita in Inghilterra è un po’ diversa da quella a cui siamo abituati in Italia, soprattutto al Sud.
La prima cosa che si nota sono i prezzi, leggermente più alti. Il mio amico ha detto: se i prezzi sono 1/4 più alti, gli stipendi sono il doppio! Quindi c’è sempre quel margine in più per potersi, per così dire, divertire, o “vivere”, che non è il “sopravvivere” dei paesi italiani.
L’inglese non ha vergogna di uscire in pigiama, non si importa del giudizio degli altri. Sono molto freddi, ma lo fanno sempre con rispetto. Come quando un capo ti deve licenziare, ti fa prima i complimenti e poi ti dice che sei licenziato. Sono molto pacifisti, una discussione ad alta voce è vista come un litigio; gli inglesi vogliono stare calmi.
Tuttavia non si fanno mancare niente, tipo il fumo, quello che è illegale, se puoi dimostrare di permettertelo come “svago” e non come un vizio, in quantità ragionevole puoi tenerlo e nessuno ti dice niente!
Tornando a parlare di lavoro, le opportunità sono innumerevoli. Se in Italia quando passi tra le vie dove ci sono vetrine dei negozi o in un centro commerciale trovi solo pubblicità, in Inghilterra trovi fogli con scritti annunci di lavoro, cercano e serve tanto personale. Più gente c’è più attività commerciali aprono e più serve personale.
E se dovesse capitarvi di essere licenziati, a differenza dell’Italia, non c’è motivo di cadere in depressione per aver perso il lavoro, perché alla porta accanto c’è l’altro bar o l’altro negozio, l’altra agenzia, quel che sia, che è disposta a darvi anche di più se lavorate per lei!
Le possibilità di poter cambiare lavoro per fare esperienze diverse e non sempre la solita routine, in Inghilterra ci sono, ma soprattutto ci sono concrete possibilità di crescita professionale. Essere uno junior developer è una cosa, ma diventare un senior è tutt’altra cosa! Un semplice cameriere in un bar può diventare bartender in un mese ad esempio!
E se volessimo parlare di sanità allora? Da quanto mi hanno detto e da quanto ho potuto notare, certo non sono ai livelli della Germania, ma non hanno nulla da invidiare all’Italia!
L’accessibilità si vede anche dalle piccole cose: semafori sonori anche nelle piccole città! In Italia li ho visti solo una volta!
Il carattere freddo degli inglesi non significa che non si aiutano tra di loro, anzi, se uno ha bisogno di aiuto, ti aiutano senza che nemmeno glielo chiedi. E c’è chi un aiuto te lo da di suo spontanea volontà.
Vigge sempre il rispetto reciproco come regola fondamentale e un esempio può essere l’evitare di fare caos o comunque troppo rumore, evitando di disturbare i vicini. Infatti gli inglesi difficilmente urlano, hanno un carattere calmo.
Ci sono degli aspetti negativi tuttavia o comunque situazioni in cui bisogna stare molto attenti, soprattutto la sera, quando i giovani, alzano un po’ il gomito, e possono essere tanto ragazzi, quanto anche ragazze. In certe situazioni meglio non trovarsi da soli. C’è chi è abituato a bere e non ha invece cambiamenti di umore.
Altro pericolo possono essere gli estremisti di movimenti religiosi. Premesso che le diverse religioni in Inghilterra convivono tranquillamente, capita di potersi trovare in situazioni pericolose di gruppi di estremisti contrari ad un certo credo, una certa etnia, un certo colore di pelle.
Tuttavia, se ci si tiene lontani da queste situazioni, si dimostra di essere sempre apprensivi nei confronti degli altri, si vive tranquillamente.
Sembrerebbe che la positività degli inglesi sia in qualche modo anche frutto della qualità di vita (stipendi e lavoro in primis), ma anche di fumo e alcol che o sono anti-stress o comunque portatori di sorriso.

 

In giro a Londra

Per quanto distante, come potevo non farmi un giro nella mega città di Londra la prima volta che sono in Inghilterra!?

Io e il mio amico prendiamo il taxi e ci facciamo accompagnare a Milton Keynes per prendere il treno diretto a Londra.

Un biglietto giornaliero che permetta l’accesso a tutti i mezzi di alcune zone di Londra, costato 22,66€ e si parte all’avventura! Per un tratto di viaggio possiamo stare tranquilli in compagnia di un amico che ormai ci vive da diversi anni da quelle zone, ma poi dobbiamo cavarcela da soli.

Il problema più grande per me è avere la connessione dati di PosteMobile non funzionante, nonostante la nuova legge sul “Roaming Zero”; ma per fortuna ci sono alcuni punti che hanno il WIFI aperto come nelle stazioni, anche se non sempre funziona correttamente.

Scendiamo alla stazione di London Houston, due passi e ci affacciamo sul corso. Un’atmosfera particolare: tanta gente a piedi, negozi vari, una strada tranquilla, marciapiedi larghi a sufficienza. Percorriamo quindi questo corso sbirciando tra i negozietti.

Raggiungiamo i mercatini di Camden Town dove si possono acquistare oggetti di ogni genere, ma anche degustare piatti di cucine varie.

Poiché era giunta ora di pranzo, ci siamo presi un piatto dei una cucina del nord europa che pur essendo un tutt’uno, è così massiccio da saziare la fame.

Sul fiume uno spagnolo parlante anche italiano ci vuole far fare un giro in barchetta, ma noi diffidiamo; al chiosco dove abbiamo preso il pranzo, il cassiere era italiano. Ci fermiamo in un bar per sederci e prendere da bere… e sorprendentemente anche qui italiani! Continuiamo il nostro giro e incontriamo ancora altri ragazzi e ragazze italiane. Scusate, ma gli inglesi dove sono?

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