Questo è il primo di due articoli che ho scritto per voi per raccontarvi quella che è stata la mia recente esperienza in Marocco. Segue a questo articolo introduttivo un articolo dettagliato con tutte le tappe del tour del Marocco.
Perché il Marocco
Negli ultimi anni il Marocco è diventata una destinazione molto in voga, questo per diversi motivi tra cui l’architettura, ricca di mura medievali e moschee, per i suoi mercati come quelli di Marrakesh e quelli nelle medine, la cultura islamica e molto altro.
Da diverso tempo volevo fare un viaggio fuori dai confini nazionali con aspirazione verso altri continenti. Il Marocco mi incuriosiva anche se non immaginavo ci sarei andato così presto.
Avevo Maggio e Giugno a disposizione per andare da qualche parte, prima dell’inizio dell’alta stagione. Mi sono iscritto a dei gruppi di viaggiatori su Facebook, ce ne sono davvero tanti e tra questi ne ho trovato uno di un’agenzia che non conoscevo e non ne avevo mai sentito parlare prima.
Senza far nomi, visto che questo articolo non è sponsorizzato come nessun altro sul mio blog, tra le partenze proposte in questo periodo da quest’agenzia, l’unica internazionale verso una località dove non c’ero mai stato era il Marocco.
Programma del viaggio in Marocco
Tralasciando ora tutte le mie preoccupazioni sia sull’agenzia e sia sulla sicurezza della destinazione, un paio di giorni prima di partire, sono stato aggiunto al gruppo WhatsApp dei misteriosi partecipanti, perfetti sconosciuti italiani con cui avrei passato la settimana successiva in Africa! Tutto ciò che sapevo era che io ero il più piccolo e che doveva essere un gruppo misto uomini e donne, chi partiva dall’aeroporto di Milano Malpensa e chi dall’aeroporto di Roma Fiumicino.
A grandi linee l’itinerario era il seguente:
- Incontro dei partecipanti all’aeroporto di Casablanca
- Sistemazione 6 notti in 4 hotel diversi con trattamento di mezza pensione rispettivamente a Casablanca, Rabat, Fes e Marrakesh
- Trasferimenti in bus GT privato, accompagnatore dell’agenzia e guide locali parlanti italiano
- Visita di Casablanca, Rabat, Meknes, Volubilis, Fes e Marrakesh
- Voli dall’Italia a Casablanca poi da Marrakesh a Casablanca e rientro in Italia
- Pranzi tutti liberi a sacco
Tra le attrattive della presentazione del viaggio c’era “passeggiate in cammello”. Tuttavia poi l’attività non era prevista esplicitamente dal programma, ma era a discrezione della guida. Si trattava di un’attività extra che avremmo potuto fare prima di arrivare a Marrakesh ma a maggioranza si è deciso di proseguire senza fermarsi dopo un’intera giornata in pullman!
L’agenzia italiana si è affidata ad un tour operator locale che ha messo a disposizione una bravissima guida parlante italiano. A dir la verità tutte le altre guide che abbiamo avuto durante le varie visite come all’interno della moschea di Hassan II e agli scavi romani di Volubilis, parlavano un ottimo italiano.
Alcune cose da sapere sul Marocco
Per andare in Marocco serve il passaporto in corso di validità per tutta la durata del viaggio. Non sono necessarie particolari vaccinazioni.
La Moneta locale
La moneta locale è il Dirham Marocchino, anche se di solito viene accettato anche l’Euro. È capitato anche di pagare in Dirham e ricevere resto in Euro e viceversa. Seppur il cambio in borsa oscilla giorno per giorno, per semplicità, di solito la conversione applicata è di
1 Euro = 10 Dirham quindi 1 Dirham = 0,10 Euro
È possibile trovare per strada degli Exchange più favorevoli per cambiare gli Euro in Dirham, tipo 1€ = 14Dh. Di solito è stato difficile trovare chi accettasse la carta di credito, quindi nella stragrande maggioranza dei casi si utilizza la moneta. Le banconote sono da 20, 50, 100 e 200 Dirham.
Le mance
In Marocco, come in molti altri Paesi, al contrario dell’Italia, hanno la cultura delle mance, che vale non solo per i turisti ma anche per i locals.
Ad esempio ci sono i facchini degli hotel che possono portarvi le valige dal bus alla camera e vogliono una mancia; i camerieri ai ristoranti, quando portano il conto ci tengono a precisare che loro si aspettano che voi lasciate una mancia. Tutti coloro che danno spettacolo in pubblico, compreso camminare vestiti in abiti tradizionali, se volete fare delle foto pretendono la mancia.
Alcuni lavori sono sottopagati, nonostante il costo della vita nelle città sia alto, per questo i marocchini si aspettano le mance per arrotondare.
La contrattazione del prezzo
Il Marocco è un po’ la culla d’oriente di mercati e bancarelle, l’emblema di tutto ciò è il mercato di Marrakesh, ma non sono da meno i tantissimi negozietti nelle medine. Si vende davvero di tutto, non solo cuoio e vestiti, ma cose di ogni genere possibile.
Cosa particolare della cultura in Marocco è che la contrattazione del prezzo è parte integrante della loro routine quotidiana. Loro propongono un prezzo, tu ne proponi un’altro e pian piano si arriva ad una via di mezzo. Molto spesso per convincere i venditori a scendere di prezzo basta andar via e verrete inseguiti con una proposta migliore. Piuttosto di perdere una vendita preferiscono guadagnarci di meno. Molto spesso le cose infatti vengono vendute alla metà del prezzo richiesto inizialmente.
Bisogna essere abili contrattatori, ma attenzione perché sono commercianti, sanno riconoscere chi sa contrattare e chi non è davvero interessato.
Ovviamente i prezzi di ristoranti eccetera non sono trattabili. Potrete notare inoltre come nelle città i prezzi sono molto simili all’equivalente italiano medio, se non a volte più costosi.
La lingua
La lingua ufficiale del Marocco è l’arabo. Essendo colonia francese, la seconda lingua dovrebbe essere il francese, tuttavia, pian piano ci si sta adeguando ad imparare piuttosto l’inglese che è poi la lingua più utilizzata dai turisti che vengono da tutto il mondo!
Una piccola minoranza parla anche lo spagnolo per la sua vicinanza. E poi un’altra minoranza parla anche l’italiano, soprattutto chi ha a che fare spesso con turisti italiani.
Il clima
Se associate il Marocco solo al deserto e lo comparavate a come ci vestiamo quando fa caldo in Italia, siete fuori strada!
Il Marocco non è solo deserto, ci sono montagne che raggiungono fino a 1467 metri (Il Jbel Toubkal, della catena montuosa dell’Atlante). Possiamo dire che il Marocco è attraversato da 4 catene montuose (il Medio Atlante, l’Alto Atlante, l’Anti Atlante e l’Atlante Sahariano)
Quando c’è il sole può fare davvero caldo con temperature solite a superare i 30°C, per cui conviene piuttosto coprirsi meglio per non bruciarsi invece che usare indumenti più aperti pur di non sudare. Si veda di fatti come le popolazioni arabe che di solito si trovano in Paesi molto vicini all’equatore, indossino indumenti che seppur leggeri ma che coprano bene il corpo.
Le temperature sono più secche, quindi in poche parole ci si brucia anche prima di sudarsi.
D’altra parte poi ci sono notte fresche di primavera ed estate, molto fredde d’inverno che arrivano anche sotto lo 0.
L’acqua
In tutti gli hotel abbiamo sempre trovato la bottiglia di acqua inclusa in camera. Bottigliette piccole che di solito si trovavano sul lavandino in bagno, evidentemente da usare per lavare i denti per non rischiare di ingerire l’acqua corrente.
Da qui il primo bel problema: noi europei potremmo non avere gli anticorpi necessari per bere la loro acqua corrente, mentre loro la bevono senza problemi dalle fontane pubbliche.
Per questo ovviamente si sconsiglia sempre anche di chiedere del ghiaccio o bere bevande a base di acqua dove potrebbe essere usata acqua corrente.
Potenzialmente anche le verdure che vengono sciacquati con l’acqua corrente potrebbero contenere contaminazioni.
Questo purtroppo è stato forse l’unico punto dolente per cui siamo stati quasi tutti con problemi di pancia sia durante il viaggio che per giorni dopo essere rientrati in Italia.
Prodotti tipici
Durante il tour la guida ci ha ripetuto diverse volte di come i marocchini siano abili nelle lavorazioni manuali, anche in campo edile.
Dal punto di vista tessile, i prodotti marocchini su cui ci siamo concentrati sono stati l’agave e la pelle. Altri prodotti tipici derivano dalla lavorazione della ceramica, ma anche prodotti a base di olio di Argan.
Per quanto riguarda i piatti tipici, i principali sono il cous cous, solitamente con carne e verdure ed il tajine, un metodo di cottura in una pentola con un coperchio conico, al cui interno possono essere cotti numerose ricette che prendono comunque il nome di tajine.
Bibita immancabile per i marocchini è il tè alla menta.
Lezioni di Islam
Nella visita del Marocco è imprescindibile l’incrocio con la cultura islamica, soprattutto se si visitano moschee come la maestosa moschea di Hassan II.
Solitamente ciò che viene trasmesso in tutto il mondo è un’accezione negativo dell’Islam ed invece c’è molta da scoprire. Ecco alcuni punti chiavi ed interessanti appresi durante questo tour.
Innanzitutto è doveroso distinguere due categorie di Islam: sunniti e sciiti. Ciò di cui vi parlo vale principalmente per i sunniti.
Il calendario islamico
Prima curiosità, non proprio scontata, per le ricorrenze religiose, si usa il calendario islamico che è abbastanza diverso dal calendario gregoriano di uso comune. Il calendario islamico è basato sul ciclo della luna, parte come anno 0 dal corrispondente lunedì 16 luglio 622 del calendario Giuliano.
Il calendario islamico dura 354 giorni, con 12 mesi che si alternano da 29 e 30 giorni. Ciclicamente si aggiunge un giorno all’ultimo mese dell’anno.
Il Ramadam, ovvero il mese del digiuno cade il nono mese del calendario islamico, quindi Ogni anno capiterà un giorno diverso del calendario gregoriano.
Dogmi e credenze dell’islam
L’islam si basa su 5 pilastri: la testimonianza della fede, la preghiera, l’elemosina, il digiuno e il pellegrinaggio.
Partendo proprio dal pellegrinaggio, a patto di poterselo permettere economicamente e fisicamente, ogni mussulmano adulto dovrebbe almeno una volta nella vita fare pellegrinaggio alla città santa. Spesso sono i figli che con i loro primi stipendi pagano il viaggio per la Mecca ai propri genitori. Un viaggio che può essere davvero molto costoso.
Secondo l’islam, ma anche secondo molte altre religioni, questa vita è solo un passaggio, la vera vita sarà dopo la morte.
I mussulmani recitano la loro preghiera 5 volte al giorno (all’alba, a mezzogiorno, a pomeriggio, al tramonto e la sera). Il venerdì si prega tutti insieme nella moschea. A seconda dove ci si trova ci si reca alla moschea più vicina. Si prega sempre rivolti verso la Mecca.
Dal minareto (la torre più alta delle moschee), il muezzin recita cinque volte al giorno il richiamo alla preghiera. A condurre la preghiera all’interno della moschea c’è il muezzin, considerato un uomo alla pari di tutti gli altri, può infatti sposarsi ed avere figli. Questo anche perché per poter fare la predica, il muezzin deve capire i problemi della vita reale di una famiglia e quale miglior modo se non viverla in prima persona.
I fedeli che entrano in moschea si posizionano in ordine di arrivo sulle varie righe del tappeto, da avanti fino a riempirsi verso il fondo. In moschea infatti si entra senza le scarpe e normalmente si fa un rito di purificazione non solo delle mani. Questo per questione igienica visto che ci si da per mano e si sta vicino agli sconosciuti, chi sia sia e durante la preghiera si tocca con la fronte a terra.
Riepilogo del tour
Prima di lasciarvi alla lettura dell’articolo dettagliato su tutto ciò che abbiamo visitato in Marocco, ecco giusto un elenco di alcune cose visitate.
CITTÀ | HOTEL | RISTORANTE | ATTRAZIONI |
Casablanca | Hotel Hodyssee Center (4 stelle) | Parco della Lega Araba Chiesa cristiana di Notre-Dame de Lourdes Piazza Mahammed V Moschea di Hassan II | |
Rabat (città imperiale) | Rihab Hotel (4 stelle) | Torre di Hassan e Mausoleo di Mohamed V | |
Meknès (città imperiale) | Palais Terrab | ||
Volubilis | Scavi archeologici della città romana | ||
Fes (città imperiale) | Hotel Zalagh Park Palace (5 stelle) | Palais La Medina | Museo Neijarine Madrasa Bou Inania Palazzo Reale Sartoria della lavorazione dell’agave Pelletteria Laboratorio di ceramica |
Marrakesh (città imperiale) | Ketch Boutique Hotel e Spa (4 stelle) | Piazza Jamaa El Fna Parc Lalla Hasna Palazzo El Bahia Giardini Majorelle Erboristeria |
Conclusioni
In conclusione, questo è solo un assaggio di tutto ciò che c’è da scoprire sulla cultura e le tradizioni di questo Paese africano non molto distante dall’Italia.
È proprio vero che viaggiare apre la mente, e questo è stato l’esempio lampante di come un tour del genere mi abbia fatto scoprire un mondo diverso.
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