Ciò a cui siamo abituati è vedere il treno percorrere binari sulla terra ferma. Al massimo si vedono treni passare sui ponti, talvolta anche a velocità elevate. Dove l’infrastruttura lo permette tutto questo avviene quotidianamente in tutto il mondo.

Ci sono Paesi del mondo in cui la distanza tra le rotaie del treno, detto scartamento ferroviario, può variare (come ad esempio quando i treni dall’Europa Occidentale entrano negli stati delle ex Repubbliche Sovietiche e della Russia). Questo comporta la necessità di cambiare le ruote dei treni.

Sul mare che separa la Sicilia (l’isola più grande d’Italia) dal continente Europeo, dal 1901 i treni proseguono la loro corsa da Villa San Giovanni e Reggio Calabria verso Messina-Catania e viceversa grazie a navi appositamente progettate che permettono di far salire e scendere treni.

L’imbarco dei treni avviene dalla prua delle navi che viene aperta quando la nave si trova in prossimità dell’invasatura e sulla quale viene strettamente connesso un ponte munito di binari.

I treni vengono imbarcati spinti da apposite locomotive e dividendoli in sezioni e caricati in modo simmetrico sui binari di bordo in modo da evitare un sbilanciamento del carico della nave. I rotabili vengono poi frenati a fondo ed eventualmente legati con appositi tiranti in caso di mare troppo mosso.

Le operazioni di imbarco e sbarco sono un po’ lunghe che richiedono più del tempo della traghettazione stessa.

Una volta a bordo, i treni vengono spenti e l’alimentazione interrotta, quindi smettono di funzionare sia l’aria condizionata che le prese, e le luci, mentre le porte restano aperte. Durante la traversata è consigliato scendere dal treno.

Sul traghetto si trovano servizi igienici, bar e varie panche e sedie per sedersi ammirando il panorama dell montagne calabresi, della costa siciliana e del mare aperto.

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